lunedì 8 luglio 2013

Che faccio? Mi butto?

Nella mia vita questa domanda è stata piuttosto ricorrente. La mia risposta? Mi butto, certo!

Non oso nemmeno immaginare di vivere una vita senza averci provato, senza avere lottato,  senza aver desiderato, perduto, ritrovato e vinto.

La vita è un'infinita sequenza di emozioni che puoi liberamente scegliere se vivere o meno. Al di la dei pregiudizi, delle critiche e  delle paure, dei successi e degli insuccessi, devi scegliere se vivere pienamente o meno.

Pur convinto delle decisioni prese sino ad ora, in alcuni momenti di debolezza fisica e mentale mi chiedo se effettivamente non valga la pena desistere, non provare più, mollare. Chi resta a guardare di certo non può perdere, non può essere giudicato, non può sbagliare.

Chi rimane spettatore della sua vita però può soffrire. Questo, mai godrà della vittoria come colui che lottando ha conquistato il suo successo o incassato la sua sconfitta, conscio però di aver lottato e vissuto la sua passione.

C'è solo una passione che non mi sono sentito in grado di vivere senza paura. In questo caso buttarsi sarebbe servito a  poco. Già perché si tratta di un dono che non si conquista.

Il mio consiglio quindi è : lotta, vivi, e lasciati guidare dalle tue emozioni tenendo gli occhi aperti su  quello che è la realtà e guardando negli occhi  il  prossimo con rispetto.
A parte  questo, il mondo è nelle tue mani!  Assaporalo.

venerdì 5 luglio 2013

Temere la propria ombra

Stasera ho mangiato pesante, ho un boccone che proprio non riesco a buttare giù!

Sono cresciuto a pane ed ideali, ho fatto il militare, ho sempre creduto nel mio paese ed alle sue istituzioni... fino a quando mi sono messo in gioco aprendo una piccolà attività.

Dal punto di vista tecnico vi annoierei in pochissime righe, descrivendo gli oneri fiscali, contributivi, assicurativi e chi più ne ha più ne metta che strozzano le piccole attività. Non è mia intenzione approfondire queste tematiche, sulle quali ci sarebbe da disquisite all'ultimo byte. Voglio solo fare una riflessione in modo distaccato dai singoli tecnicismi dei diversi ambiti di applicazione di questi ultimi.

Perchè dobbiamo temere le stesse istituzioni create da noi stessi per proteggerci e tutelarci?
Perchè devo aver paura della Guardia di Finanza, pur lavorando onestamente?
Quando arriva una raccomandata prego sempre che non sia l'agenzia delle entrate e purtroppo capita che lo è....  Dico, semplificare i meccanismi per pagare ste benedette tasse no? Devo proprio pagare un commercialista che se sbaglia non ha nemmeno responsabilità?

Perchè devo avere paura dell'ASL, pur lavorando coscienziosamente? Gli incaricati di questi organismi di controllo sono parte integrante del nostro sistema sociale!

Perchè devo avere timore di un vigile urbano, pur  essendo un cittadino onesto?  Perchè lo ZTL lo vedo come uno strumento per far cassa ed è presentato invece come un valido strumento per controllare il traffico e l'inquinamento? L'altro giorno sentivo di un signore che fermato e multato per un fanale danneggiato ha imprecato contro questo paese. Il vigile l'ha denunciato per vilipendio alla bandiera. Condannato, in cassazione a pagare un ammenda di 1000 €.
Personalmente, la  mancanza di rispetto verso la bandiera lo leggo più nell'azione del vigile che ha abusato nell'applicare una legge per infierire contro un poveretto. La stessa mancanza di rispetto la vedo nella struttura che ha concesso tempo e denaro a tre gradi di giudizio assolutamente inutili.

Non possiamo avere timore delle istituzioni, non possiamo temere noi stessi.