martedì 12 novembre 2013

SIAMO TUTTI PASTICCERI

Cake Design

La tolleranza è una delle doti che mi contraddistingue, ma quando questa tende a assumere la forma di stupidità mi trovo costretto a frenare il mio bonario ed aperto spirito di convivenza.

Oggi leggo sul corriere della sera un articolo sui commercianti che manifestano contro l'abusivismo che sta minando le attività commerciali. Queste realtà sane tutti i giorni lavorano nella piena legalità,  sotto il controllo vigile e severo delle istituzioni e rischiano di chiudere, preda di una concorrenza sleale impossibile da contrastare. Il tema è certamente caldo e di gli interessi in gioco sono evidentemente importanti.

Inizio il mio lavoro in pasticceria e  si chiacchiera del più e del meno.
"Ma lo sai che inizia un nuovo programma su Real Time che ha come protagonisti  casalinghe che fanno le torte in casa?"
Ecco che cresce in me  un sano spirito di giustizia irrefrenabile. Quando si passa il confine, diventa obbligo dire la propria opinione.
Giornalmente sento professionisti infuriati contro l'abusivismo e la concorrenza sleale nel nostro settore e non faccio altro che placare gli animi, incoraggiare, aiutare. Vedo però colleghi abbandonare, chiudere, combattere confronti impari con chi i dolci non li prepara in un contesto professionale.
Intendiamoci, non mi rivolgo alla mamma che fa la torta al figliolo o all'amichetto compagno di classe. Mi riferisco a chi organizza vere e proprie attività in un contesto assolutamente illegale e vende le torte che produce in casa.
Se il tuo sogno è fare il pasticcere, allora fallo come è previsto in questo paese. Inventarsi una "professione"  in un contesto di illegalità oltre ad essere un reato, distrugge chi questo mestiere prova a farlo seriamente e per vivere.
Un professionista, magari anche senza eccellere nel suo operato,  lavora con rigore, umiltà, pagando tasse, contributi, assicurazioni sul lavoro e sostiene mille altri oneri. Chi,con una cerca superficialità, cerca di mettersi sullo stesso piano i un pasticcere commette un grandissimo errore.
Ogni piccola azienda che chiude indebolisce  il tessuto che sostiene il sistema sul quale poggia ogni categoria di lavoratore; perrchè l'INPS che paga un pasticcere concorre a finanziare il sistema previdenziale, finisce anche nella cassa integrazione di un dipendente che è rimasto senza lavoro e che auspico non si improvvisi in qualche lavoretto in nero per arrotondare.
Ogni azienda che chiude contribuisce ad assottigliare il gettito fiscale. Meno tasse incassa lo stato, peggiori saranno i servizi e sempre più grandi saranno i problemi di sostentamento sociale.

Mi spiace dover constatare che un notevole contributo lo da immancabilmente l'informazione che nella forma televisiva e/o cartacea bada ormai solo agli ascolti ed al risultato quantitativo piuttosto che qualitativo. Informare porta con sè grandi responsabilità. E' un privilegio lavorare nell'ambito dei canali informativi che dovrebbe avere come risposta grande serietà etica.
Non possiamo lamentarci  se ragazzine minorenni decidono di improvvisarsi professioniste del mestiere più vecchio del mondo e trovarsi a guardare in prima serata un "Diario di una squilo per bene".

Infine, sfatiamo il mito tanto sponsorizzato dai giornali e televisioni che è un gioco da ragazzi buttarsi in un'attività propria. E' una bella storia, è un bell'articolo da leggere davanti ad un buon caffè, ma non è la realtà.
In laboratorio non lavorerete spero gli impasti con le mani ingioiellate, in gonnella e con un sorriso smagliante. Questa è fantascienza; solo che dovreste essere avvertiti all'inizio della trasmissione. "Non imitare, potreste farvi del male"
La realtà è un'altra. La realtà è sacrificare una vita, confrontarsi con un mestiere, con il mercato, con le istituzioni e con le regole e leggi che non sono assolutamente per tutti. Il tutto ovviamente senza alcun reale sostegno o tutela da parte di chi le imposte le chiede.  In molti spinti da un entusiasmo hanno aperto ed hanno chiuso; e quando un'attività chiude non è come licenziarsi da un posto di lavoro, non c'è liquidazione, se va male ci sono  debiti, si perdono soldi e beni personali.
Non si tratta di un gioco, è la nostra vita.

39 commenti:

  1. Mi sono diplomata come operatrice pasticcera del 2012. Non riesco a trovare lavoro perchè nessuno e dico nessuno assume ragazzi sopra i 29, in quanto un contratto di apprendistato conviene molto di più. O ancora meglio, prendere ogni 6 mesi uno stagista nuovo a costo ZERO.
    Leggo spesso questi articoli di pasticceri indignati da chi fa le torte in casa. Ma se tantissimi di voi sono i primi a non creare lavoro non assumendo, non capisco come possiate poi andare a criticare gli altri. Assumere uno stagista che sgobba e dopo 6 mesi viene lasciato a casa, dal mio punto di vista, è rubare. Assumere ragazzi in apprendistato anche se hanno esperienza, è rubare. Non assumerli neanche se non sono più in età di apprendistato è una ingiustizia enorme.
    Riflettete su questo prima di puntare il dito.
    E la risposta di queste persone quale è? La colpa è di chi fa torte a casa. Se avessimo più clienti (che ci vengono rubati da chi fa torte a casa) potremmo permetterci di assumere.
    E io rispondo, visto che avete meno clienti allora, in teoria, non vi dovrebbe servire neanche lo stagista...

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    1. Francesca, auspico tu possa trovare lavoro quanto prima. Non punto il dito su di voi. Punto il dito verso i canali informativi che vi ispirano e la mancanza delle istituzioni nel prevenire e reprimere le attività illegali. Non sono indignato, ho dipendenti che pago regolarmente, sono contro semplicemente che avvia un vero e proprio business illegale ed in concorrenza sleale con chi lo fa a livello professionale. Mi sembra un discorso semplice, banale al punto i sembrare quasi stupido.

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  2. Buongiorno Marco, capisco molto bene e appoggio il tuo pensiero. Da un tempo a sta parte la situazione ormai è diventata incontrollabile. Gente che fa le torte in casa per la vendita e si fa pure un sito internet senza pagare nessun tipo di tasse, insomma una vera e propria piaga per la vostra categoria. Dovrei anche dire però che dietro a queste "casalinghe disperate" forse c'è una situazione economica difficile che le ha spinto a dover fare quello che fino a ieri non avrebbero mai fatto...non dico tutte, ma la maggioranza secondo me si. Sto anch'io vedendo negozi che aprono e chiudono...ma anche qui..la maggioranza è gente che non sa più cosa fare e seccome i parenti fanno sempre i complimenti per le torte allora decidono che faranno i pasticceri-Cake Design....insomma credo abbiano un pò le idee confuse. Ammiro la vostra categoria e credo anche che piano piano si aprirà la strada a chi con professionalità esegue ogni giorno il suo lavoro.

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  3. Io vorrei rispondere a Francesca, al primo commento della pagina. Il mercato del lavoro fa schifo, hai ragione, ma se hai avuto cattive esperienze è INGIUSTO che generalizzi dicendo che la colpa è anche di chi NON ASSUME. Purtroppo bisogna fare i conti a fine mese, e ti posso assicurare che un dipendente grazie al nostro caro stato, E' ONEROSO, e non tutti purtroppo se lo possono permettere. Quindi ti consiglio di non prendertela direttamente con l'imprenditore in sè ( anche se non nego che i furbetti comunque ci siano, ma non sono tutti così, e non siamo tutti uguali!!! ) quanto invece con IL SISTEMA di come vanno le cose in Italia. Io lavoro in proprio, ho CARE AMICHE senza lavoro, farei di tutto per aiutarle credimi, ma la verità è che NON HO SOLDI per pagare nessuno.

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  4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  5. Non capisco seriamente questi articoli, così terribilmente irreali ed egoisti. Questo mestiere in forme più o meno legali ha dato a tante, tantissime donne un 'opportunità come mai era accaduto prima. Ha concesso a tante persone di mettersi in gioco di riscoprire se stesse, di dare un senso alla loro vita nonché di contribuire anche se in minima parte ad un durissimo ménage familiare. Come sopra é stato detto nessuno oltre i 29 viene assunto e non esiste a tutt'oggi, benché associazioni di categoria che invece di criticare hanno raccolto l'esigenza di questo momento storico e per questa si stanno battendo in parlamento anziché scrivere sterili articoli, una legislazione ne un codice attività che consenta a queste persone di lavorare onestamente come é possibile fare in molti paesi al proprio domicilio o ottenere giusti finanziamenti per dare a se stessi un opportunità che altrimenti nessuno offre. Mi spiace contraddire ma é così bello vedere come tante donne si sono incontrate riscoprendo una passione comune ed insieme hanno dato forma ai loro sogni, é una cosa bellissima credo unica non solo in questo settore, ma in tutti gli altri. Nessuno può rubare un mestiere ad un altro, Federico Anzellotti, Leonardo di Carlo, Luca Montersino etc etc, non hanno certo paura di questo nuovo esercito di pasticcere emergenti e le stesse non solo non si sognano neanche di fargli concorrenza ma sono umili a tal punto da continuare ad investire piccoli capitali pur di seguire un loro corso, sanno di dover imparare e vogliono farlo e nonostante le difficoltà credono ogni giorno di più in ciò che fanno perché quando lo fanno lo fanno con il cuore!!!

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    1. Sabrina, sei liberissima di dare sfogo alle tue passioni ed ai tuoi sogni. Se riscopri te stessa a me può solo fare piacere. Stiamo semplicemente dicendo di farlo in un contesto di legalità come previsto, almeno a livello teorico, in questo paese e nel rispetto del prossimo. Chi ha una pasticceria, a parte casi estremamente fortuiti, la propria attività l'ha costruita e pagata a caro prezzo, si è messo in gioco. In tanti hanno anche perso.

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    2. Pasriccere emergenti??!! Ma mi faccia il piacere...! Lei non sa o fa finta di non sapere di cosa stiamo parlando e scomodiamo pure Leonardo di Carlo...
      E poi ci lamentiamo perchè l'Italia è un paese che va a rotoli!

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  6. Sabrina, mi dispiace ma da quello che scrivi non c'è modo che tu capisca il discorso di Marco. Non si sta mettendo in discussione la passione o l'amore con cui questa gente fa le torte, ma il fatto che abbiano business con vendita di 20-30 a volte anche 40 torte IN NERO! e' ILLEGALE! Senza contare che sono VERAMENTE TANTE, e rappresentano un serio PROBLEMA per chi ha una azienda in regola e paga fior di tasse. Se tu avessi una attività in proprio con tutti GLI ONERI che comporta, vedresti le cose da un altro punto di vista, credimi. Prima di palrare di egoismo, parliamo della scorrettezza di chi ha business in nero, e che mette in difficoltà chi HA INVESTITO TUTTI I PROPRI RISPARMI in questo lavoro. Se io chiudo per colpa di questa gente PERDO TUTTO QUELLO CHE HO. Non so se tu abbia idea di che cosa vuole dire.

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  7. Lascio volentieri il commento di Sabrina che mi mare aggiunga interessanti argomentazioni a quanto scritto. E' esattamente a questa classe di persone che mi riferisco. Grazie comunque per il tuo contributo.

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  8. Marco io sono pienamente d'accordo con te.
    Sabrina il lavoro dovrebbe essere aiutato dallo stato.
    Ora invece è una guerra solo tra piccoli imprenditori, che purtroppo non sono tutti Montersino ( non tutti diventano famosi e fanno soldi, anzi la maggiorparte no), e ti assicuro fanno fatica ad arrivare alla fine del mese e tra pasticcerifaidate che pensano di aver trovato la strada facile per farsi due lire. Io capisco le situazioni e capisco tutto ma non è corretto fare businness in nero, perchè facciamo morire commercianti e di conseguenza possibilità di posti di lavoro. Io ho una pasticceria e ti assicuro che avrei disperatamente bisogno di assumere ma non me lo posso permettere perchè è troppo costoso. Ti assicuro che pagare affitto, luce, materie prime, inps ogni mese sono miliaia di euro...e non credere che tutti sforniamo centinaia di torte al mese...( sono torte costose e non tutti hanno la possibilità di farsele fare). Ti faccio un piccolo esempio: a fare una torta decorata ci può volere un giorno intero per farne solo una...mettiamo che la fai pagare 150 euro. Mettiamo che ne fai una al giorno sono 750 euro a settimana, moltiplica per 4 e sono 3000 euro al mese...ok da queste togli 1000 euro di affitto, 300 di bollette e togli 330 euro di iva. Ok? così sono 1370 ok? togli almeno 500 tra materie prime ...rimangono? 870 euro , togli altri 200/300 euro tra inps, commercialista ecc...rimangono? ecco...quello è il tuo stipendio. Mettiamo anche che assumi una persona per incrementare il lavoro ...ma una persona che prende 800 euro a te imprenditore ti costa 2000...quindi devi sfornare torte per almento 2000 euro...quasi il doppio. Ok mettiamo che la vicina di casa faccia lo stesso numero di torte...quanto guadagna?...e se toglie anche 3 torte all'imprenditore esso non prende niente. Insomma...è per farti capire che non è proprio rosea la cosa....e siccome di vicine che fanno le torte ce ne sono centinaia...diventa duretta capisci? Se ci fosse meno concorrenza sleale...magari arriverebbero più ordini e si potrebbe assumere ...magari non tutte quelle che le fanno...ma qualcuna sì. Così si elimina il lavoro. E' sbagliato...non deve girare così.

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    1. purtroppo è così alla fine non rimane niente, io capisco il quanto sia difficile arrivare a fine mese e assumere qualcuno è una cosa praticamente impossibile, la mia amica che mi fa usufruire del suo laboratorio lo fa per darmi una mano, credimi lei non ci guadagna niente, io ho un contratto a chiamata ogni volta che devo lavorare l'unica cosa che lei vuole da me sono le tasse varie, posso ritenermi una persona fortunata ad avere questo privilegio, comunque se lo Stato non si darà una regolata nessuno ne uscirà dalla situazione che hai descritto nel tuo commento

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  9. è un grosso controsenso... è contro la legge fare le torte in casa , ci sono tante persone che hanno due stipendi fissi che entrano in casa e fanno torte da vendere ma chi sono io per giudicare? voi detti professionisti continuate ad insegnare alle persone che magari vivono una situazione di estremo disaggio, che magari hanno risparmiato poco a poco per poter permettersi un corso vedendo in esso una possibilità di fare entrare qualche soldo nel bilancio mensile, secondo me questa cosa è paragonabile alla politica, cioè, non si verrà mai a capo. Chi è riuscito ad aprire il proprio Lab deve far fronte a tutto ciò che lo Stato riesci a rubargli e non è poco, io sinceramente sono sempre più schifata di tutto questo

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    1. "Ma chi sono io per giudicare" è una bellissima frase che sposo in senso assoluto. Generalmente un pasticcere non insegna, noi di certo no. Noi "detti professionisti" siamo tali in quanto facciamo questo lavoro per vivere e lo facciamo nel rispetto delle norme attuate nel paese in cui abitiamo. Nessuno si definisce professionista per farsi figo, si tratta di un dato di fatto. Lo facciamo per lavoro.

      In merito a persone disagiate che cercano di tirare avanti, nulla da dire, spero riescano a uscire da questo stato di disagio. Su chi invece non sta male ma organizza vere e proprie produzioni ho qualche perplessità in più.

      Purtroppo anche io vivo spesso come dici tu un furto ciò che verso allo Stato, ma d'altra parte viviamo in questo paese e se decidiamo di rimanerci dovremo adeguarci a quelle che sono le regole.

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    2. per "detti professionisti" non intendevo la categoria dei pasticceri, mi sono espressa male io il mio è un commento alla classe dei cake design, è vero in genere un pasticcere non insegna ma c'è sempre l'eccezione alla regola, trovo però scocciante vedere gente che ha sfornato tante torte nella loro cucina casalinga ed ora che sono in regola fanno dei commenti sgradevoli e pieni d'odio almeno stessero zitti, questi tra l'altro sono quelli che negano dicendo di non averli mai fatte da vendere O.o comunque il punto è anche quello di un sacco di gente che fa dei corsi senza rilasciare una ricevuta di pagamento, una fattura e niente del genere, in questo mezzo c'è anche tanta gente famosa e tanta gente in regola che lo fa e poi sputa sentenze. Io non sono nessuno, devo servirmi del laboratorio degli altri per poter lavorare, ho un sacco di gente che mi chiede di fare corsi ma non avendo come rilasciare una fattura me ne guardo bene dal farlo, ammetto di aver fatto tante torte a casa e perciò anche se a volte mi da fastidio certe cose io sto zitta, non faccio commenti di un certo calibro come tanti altri ecco perché ritengo che non sono nessuno per giudicare. Io conosco tante persone che stanno bene che hanno un lavoro e in più fanno le torte a casa, da cuoca conosco cucine di ristorante e conosco laboratori di Pasticceria che sono talmente luridi che mi viene spontaneo chiedermi: ma L'ASL dov'è? come fanno a restare aperti ancora questi? comunque un dato di fatto è che anche se lo so non denuncerei mai e poi mai, non sono pagata per fare il loro lavoro, io vado avanti col mio sperando un giorno di riuscire a realizzare il mio sogno ovviamente non in Italia e augurando che la situazione di tutto questo casino venga risolta il quanto prima per il bene di tutti ^_^

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    3. Grazie Daniela per il tuo spunto.
      Pasticcerie o realtà imprenditoriali in genere che non emettono fattura o scontrino evadono le tasse e sono da ritenersi fuori legge tanto quanto chi vende le torte in casa. Il reato è il medesimo. Lo stesso dicasi per le condizioni igienico-sanitarie. L'unica differenza è che l'impresa che evade le tasse è una spiacevole eccezione e vorrei sperare che lo sia anche la pasticceria con il laboratorio sporco. E' un dato di fatto che chi lavora in nero in casa non paga tasse ne versa contributi. Se una pasticceria non emette scontrini non significa che sono tutti così e non legittima nessuno a fare lo stesso.

      Le attività commerciali, dove siamo noi, sono sempre ben controllate.

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  10. Quelli che aggirano la legge avviando un'attività illegale a casa, sono gli stessi che poi si lamentano perché lo stato non li sostiene abbastanza o non ha servizi adeguati(ospedali, assegni familiari)... ma la domandina giusta non se la fanno mai: Da dove verranno questi sussidi? Chi sarà a versare le tasse con le quali vorrei i miei servizi?
    ..... ve lo dico io, vengono da chi il lavoro lo fa in regola e si spacca in 4 per arrivare a fine mese mentre voi, illegali, tentare di farci fallire...... ecco da dove vengono.

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  11. L'illegalità è anche quella dell'imprenditore che paga in ritardo -se paga- non batte lo scontrino, non versa i contributi, assicura i collaboratori per quattro ore ma li tiene a bottega per otto/dieci ore (occhio a farsi male a fine giornata), ricicla l'impossibile e altre amenità. Parlo di bottegucce da quattro soldi? Non è detto; ma a questo punto la lotta tra casalinghe disperate e imprenditori del settore mi pare condotta ad armi pari. Dato poi, che il confronto con il commercio vi piace, siamo alle solite: niente scontrini, divieto di cambiare certe merci, ritocchi prima dei saldi...devo continuare? Diamoci una bella rimboccata di maniche e smettiamola di giocare a guardia e ladri.

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    1. Grazie Daniele per il tuo commento. L'illegalità è un concetto che vale per tutti. Se una attività imprenditoriale lavora al di fuori di leggi e norme è assolutamente da condannare. Fortunatamente non è sempre così. Ci sono tante aziende ( e tanti lavoratori ) che concorrono con il loro lavoro a sostenere il nostro paese. E' un dato di fatto che chi lavora in nero in casa non paga tasse ne versa contributi. Se una pasticceria non emette scontrini non legittima nessuno a fare lo stesso. Non esiste alcun confronto, non si tratta di una guerra. Esiste semplicemente legalità ed illegalità e non si tratta di opinioni.

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  12. Condivido a pieno il pensiero di Marco. Però bisogna pensare che oltre al lavoro a nero, e a prezzi stracciati che queste casalinghe vendono da casa, c'è un'altro tema da non sottovalutare l'igene dell'ambiente, del cibo etc.... si insomma chi va a comprare i dolci a casa di queste persone non si pongono il problema di come è l'ambiente? se tiene animali in casa? il frigorifero?? con questo non vuol dire che le torte fatte da casa siano scadenti o altro... qui stiamo parlando di cibo e non di giocattoli che regali a tuo figlio! Vi ricordo che in tutti i settori alimentari abbiamo dei monitoraggi che ogni giorno tutti i prodotti vengono controllati,insomma ma se qualcuno si sente male???? come fai??? Certo ci sono locali che possono essere sporchi ma prima o poi c'è sempre qualcuno che viene a controllare e ti fa chiudere,ma a casa di questa casalinga no!!! Per aprire una pasticceria oltre a ad avere passione, devi avere attestati, conoscere il mondo del cibo le temparature, le conservazioni etc... tutto ciò che l'haccp insegna e non solo conoscere le basi fondamentali per aprire, attrezature etc..Se tu cliente ti poni questa domanda perchè in pasticceria queste torte costano....??è perchè abbiamo delle spese come ha detto Maky e ogni anno ci aggiorniamo e aggiorniamo tutti i nostri dipendenti (anche questo ha un costo) facciamo tamponi sul luogo di lavoro (anche questo ha un costo) Prima di comprare una torta da questa persona da casa ci pensi tremila volte! Con che coraggio compri una torta per tuo figlio, da casa di una persona per sentito dire o perchè te lo ha consigliato una tua amica o/e perchè è brava senza nemmeno conoscerla e perchè ti costa meno........ ricordati che così facendo distruggi noi pasticceri che con tanta fatica e passione facciamo di tutto per far felice te!!! e con i tuoi soldini che ci dai ...paghiamo le tasse, il materiale, i dipendenti etc.......

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  13. Nessuno è autorizzato a rubare se gli altri rubano e non mi pare di aver fatto di tutta l'erba un fascio. Esiste la moda delle pasticcerie casalinghe, come della contraffazione nella moda, nel settore alimentare. In tempi di crisi, si sa, vince chi guarda avanti, si concentra sul proprio lavoro, investe, riqualifica il personale e fa ricerca. Quante aziende si sono chiuse a riccio bloccando investimenti, magazzino, ricerca, assunzioni, aggiornamento? A continuare di questo passo vinceranno le casalinghe delle torte, i falsari della moda, le patacche dell'agroalimentare. Ma questa è un'altra storia (forse).

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  14. Saskia io non distruggo nessuno perché la penso come te. Ma non mi lamento di quello che fa il mio vicino; io tiro dritto sempre, qualunque cosa faccia e a dirla tutta la vera concorrenza sleale la fanno i "colleghi" che non dichiarano, hanno dipendenti in nero e blabla l'ho già detto mi pare. Si tratta di grandi numeri, la clientela ve la sfilano i colleghi disonesti. E tre!

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  15. Il problema è uno solo, le attività artigianali stanno pagando troppe imposte e fino a quando lo stato non le abbasserà ci sarà un mercato illegale su tutti i settori.
    Adesso puoi portare l’auto a fare il tagliando dal tuo amico appassionato di motori, puoi farti stirare i vestiti dall’extra comunitaria che abita nel tuo palazzo o puoi farti sistemare il bagno da un muratore in pensione….li paghi tutti in nero perché ti conviene!!!.....e loro sono costretti a farlo perché non arrivano a fine mese!
    Il problema vero non è la casalinga che vende una torta alla sua amica…ma tu che guadagni poco perché versi troppe tasse allo stato.
    Se ci fossero il 30% di tasse in meno le aziende assumerebbero piu personale e non farebbero pagare una torta 30 euro al kg.
    Un pasticciere o un cuoco in media lavorano 12 14 ore al giorno ma metà delle loro ore viene versata allo stato, vi pare giusto!?
    Tutti quei grandi Chef pluristellati dovrebbero finirla di assumere apprendisti o stagisti a costo zero, tutto personale che lavora per passione non di certo perché gli piace rimare chiuso in cucina 14 16 ore al giorno.
    … invece di farvi elogiare in TV dovreste farvi porta voce della oramai insostenibile situazione che c’é nelle cucine o laboratori in Italia dove il personale è anche “costretto” a saltare la pausa pranzo.
    Ma voi Chef avete fatto la gavetta così… e pensate sia giusto che anche le nuove generazioni la facciano allo stesso modo….
    Lo Stato dall’altra ha troppi interessi per abbassare le tasse e favorire l’artigianato, unico patrimonio nazionale.

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