sabato 27 dicembre 2014

Un dolce perfetto

Hai catturato la mia attenzione  con il tuo colore, inusuale, raro direi. Ti vedo, sinuosa nelle sue forme e nei tuoi toni.
Ti poni regale ed elegante, talvolta quasi impostata mi sembri una diva. La tua gioia zuccherina impossibile da trattenere è però incontenibile e sovrasta qualunque altra tua dote.
Il tuo profumo di vaniglia è irresistibile, dolcemente mi coccola, mi assopisce, stordisce i miei sensi cullandomi verso un piacevole torpore.

Sei generosa, porti dolcezza a tanti bambini che gioiscono vedendoti arrivare ad ogni festa.
Stavolta però sei mia! Sei qui per me!
Mi avvicino, ti assaggio, ti gusto consapevole che finirai e che di te riserverò solo il ricordo di una dolcezza infinita.

lunedì 6 ottobre 2014

Il Festival delle persone

Anche quest'anno abbiamo avuto il piacere di partecipare al Cake Design Italian Festival, ormai noto appuntamento per amatori e professionisti delle torte decorate.
Mi piace scrivere due pensieri sulla manifestazione, su come l'ho vissuta e come l'ho vista cambiare in questi anni.

La prima considerazione si riassume sostanzialmente in un complimento all'ideatrice  Federica Visconti ed ai suoi collaboratori. L'organizzazione ha saputo far nascere e crescere una manifestazione dalla difficile gestione e dall'evoluzione tutt'altro che scontata poiché fortemente vincolata ad un fenomeno di moda.


Seconda considerazione

Ho avuto la netta sensazione che l'attenzione della manifestazione si sia spostata più sulle persone e sul loro valore più che sulle torte e le loro decorazioni che fortunatamente non stupiscono più. Dico fortunatamente perchè ho sempre ritenuto una bizzarra anomalia il fatto che le gente si stupisse di fronte a questi dolci decorati. L'arte è sempre esistita e ci sono materie ben più difficili da lavorare che le paste modellabili per dolci. Accettata e assimilata  questa parentesi, impariamo a rivalutare anche manufatti più indigesti ma dal valore artistico assoluto.
A scapito delle delle decorazioni le persone  hanno avuto la meglio. Così la fiera è diventata un posto dove incontrare amici, colleghi e grandi professionisti, apprezzarne le doti professionali e personali, sparare quattro cazzate e confrontarsi sulle novità che la tecnologia alimentare ci propone.

Non  mi hanno stupito o attratto le decorazioni, quanto lo ha fatto il temperamento di Ellie, il sempre presente sorriso di Barbie, la gentilezza di Laura, la professionalità di Giada, la concretezza di Marzia.... mi fermo ma vi assicuro che potrei continuare.
Insomma questo festival, torte a parte, mi ha regalato tanti spunti  da coltivare sul piano personale e su quello  professionale. Decisamente un bellissima occasione dove incontrarsi !

Terza ed ultima considerazione

Mi è piaciuto vedere nel tempo come le realtà professionali abbiano saputo adattarsi e crescere cresciute in questo campo. E' stato bello vedere grandissimi professionisti della pasticceria fare visita a questa fiera punto di incontro tra amatori e professionisti.

Ci si rivede nel 2015 !


giovedì 22 maggio 2014

GRAZIE..... Ospedale dei bambini !!!!

Chi è di Milano difficilmente  non conoscere l'ospedale Buzzi....  l'ospedale dei bambini.
Ci sono nato.... e ci è nato uno dei miei bimbi.
E' una struttura all'avanguardia, con medici preparati, impegnati e gentili. Fa molto piacere pensare che nella propria città ci siano realtà come il Buzzi.
Ma questo ospedale ha anche una marcia in più !!! Intorno alla struttura gravita una Associazione Onlus che si integra in piena sinergia con il personale dell'ospedale e promuove e sostiene iniziative volte a migliorare la cura e l’assistenza alle donne, ai bambini e alle famiglie che si rivolgono all’Ospedale dei Bambini di Milano.

L'altro ieri abbiamo avuto il piacere di realizzare una torta per celebrare i primi 10 anni dell'Associazione OBM!!!
Purtroppo non abbiamo avuto il tempo di seguire e partecipare all'evento ma devo assolutamente dirvi una cosa ! Ho consegnato personalmente la torta e quando sono entrato in ospedale sono stato accolto da persone speciali, sorridenti, scherzose, impegnate.. proprio quello che in un posto come un ospedale non deve mancare.

Mi sento di ringraziare e di lodare queste persone che per fortuna insieme a tante altre lottano per davvero ogni giorno per costruire una società migliore. E non è un modo di dire.

Visitate la sezione associazione del sito dell'Ospedale dei bambini  per scoprire tutte le loro attività, i loro successi ed i nuovi obiettivi.


Un ultima cosa..... ma cavolo c'erà Ilaria D'Amico e me la sono persa !!!!!  Bella, intelligente e brava anche lei :-)

Viva i Bambini ed il loro Ospedale!

giovedì 8 maggio 2014

CIBUS 2014

Oggi si chiude il CIBUS 2014 di Parma
Per chi non la conoscesse, si tratta di una delle fiere agroalimentari più importanti in Europa. Qui si incontrano novità, interessi e realtà imprenditoriali di ogni genere e dimensione.

Vorrei raccontarvi tutto ciò che ho avuto il piacere di vedere ma sarebbe veramente impossibile. Mi limito quindi a consigliarvi vivamente di visitarlo.
CIBUS è una fiera con cadenza biennale, quindi il prossimo appuntamento sarà nel 2016.
Nell'attesa  potreste visitare TUTTOFOOD Milano un'altra fiera abbastanza simile che si tiene sempre nel mese di Maggio ma a Milano.

Due note però sono doverose, una positiva ed una negativa:

Positiva : Espositori fantastici ! Tutti, grandi e piccoli l'immagine della lotta alla crisi finanziaria
Negativa : Viabilità ad accesso alla fiera da terzo mondo. Parma di certo risolverà i problemi per la prossima edizione.

Non mi riconosci?

Gino : "Mi sento un pasticcere neorealista ma non capisco perché le istituzioni  non vogliono riconoscere il mio stato professionale. "
Pino : " Scusa sei comunque un pasticcere, neorealista ma comunque pasticcere. Hai una pasticceria no ? "
Gino : "  No, caro! lo faccio così. E' nato quasi per gioco.... e poi è diventato amore... Mica ho una pasticceria, fossi scemo.... questo stato non me lo permette, ci sono leggi, tasse, cazzi e mazzi. Non puoi nemmeno immaginare "
Pino : "Ah ! "
Gino : " Ho sentito però che fanno un corso dove rilasciano un certificato che finalmente riconosce la mia professionalità. E' tenuto dal FLDSMDFR di chiama HCIPPAPI.
Pino : " Ma poi le tasse, l'inps, cazzi e mazzi non li paghi lo stesso?"
Gino : "Scherzi? No!"
Pino :"Ma è un corso a pagamento?"
Gino :"Scherzi? Si !"
Pino : "Ma a che serve sto corso?"
Gino : "Pino.... dai... è un po' come l'anticellulite. Non serve a una cippa ma fa stare tutti un po' meglio"
Pino :"E i pasticceri non neorealisti come te?"
Gino :"Cazzi loro! si facciano furbi e sposino il neorealismo"

sabato 19 aprile 2014

Dentro un uovo di ciooclato


Dentro un uovo di cioccolato puoi trovare...

... le fatiche di un artigiano
...  il sogno di un bambino
... lo sforzo di compensare la carenza di attenzioni
... un gesto d'amore per chi ami
... il concretizzarsi di un progetto commerciale
... il significato di rinascita
... il vuoto della solitudine
... la passione di un pasticcere
... i sette peccati capitali
... la speranza in quello che il futuro può riservarti
... la superficialità dell'uomo di fronte vera sofferenza
... un magnifico nulla circondato di gustoso cioccolato
... l'egoismo

Tu cosa ci trovi?



domenica 6 aprile 2014

La ricetta perfetta

La ricetta perfetta è quella composizione bilanciata di ingredienti che tutti insieme vanno a formare il gusto.
E' da stupidi anche solo pensare che la pluralità  all'interno di una composizione sia inutile. Ogni ingrediente ha sempre una sua funzione ed è capace di regalare il suo contributo nella formazione di sapori complessi. Addirittura il sale all'interno di un dolce è un componente essenziale utilizzato per esaltare la percezione delle sue caratteristiche.

Non esiste solo il dolce o il salato  ed è giusto lasciare spazio anche a tonalità aromatiche che viste nella loro singolarità possono apparire addirittura disgustose. La diversità arricchisce e la pluralità  è alla base della buona riuscita di qualunque pietanza.

E' così ! Io sono per il sistema proporzionale. Non cancellate le minoranze !!!



mercoledì 2 aprile 2014

L'ingrediente mancante

Quando ero bambino e portavo una zazzera di capelli folti e ricci in testa, si!  si tratta di tanto tempo fa... dicevo, quando ero bimbo ricordo che le persone si vestivano diversamente.
Nel mio cortile c'era un signore, il Maresciallo lo chiamavano, sempre elegante, immancabilmente in giacca e cravatta sui toni del grigio.
Quando ci incrociava salutava con cortesia e chiacchierava amichevolmente con un sottile modo di porsi discreto, cordiale quasi ossequioso.
Adesso che ci penso bene, anche mio nonno si vestiva e si poneva allo stesso modo. Amava portare anche quei cappelli che oggi non sono decisamente più di moda che si accostavano all'abito elegante.
Anche di lui ho ricordi di cordialità e gentilezza. Quando incontrava persone che non conosceva si rivolgeva a loro con cortesia con rispetto e la risposta dell'interlocutore pareva voler gareggiare in questo modo di porsi gentile.

In questo modo nascevano e si sviluppavano i rapporti in quel periodo. Voi dite che si trattava solo cerimoniali di facciata e che in realtà erano esattamente come noi? Secondo me no!
Secondo me si è perso un ingrediente in questo minestrone di società.

Il rispetto!

E vi dirò di più! Secondo me è stato pure sostituito con l'arroganza.La gente non rispetta più nulla! Persone, cose o ideali vengono sgretolati  e trattati senza pudore come entità prive di valore. Io lo ricordo bene quando dal macellaio il Nonno faceva la spesa. Erano amici, persone che vicendevolmente si riservavano cortesia e cordialità.

Io vi farei conoscere il cliente medio di una pasticceria.... che probabilmente trova come contraltare un pasticcere medio altrettanto maleducato. Altro che Nonno e macellaio!


Insomma, credo che si stiano perdendo dei grandi valori che hanno veramente la capacità di cambiare il volto di una società. Ma cosa sta succedendo? Siamo ancora in tempo per tornare indietro?

Sperem!

lunedì 31 marzo 2014

Ad un passo dalla pensione e a due dal paradiso

No... dico! Ma secondo voi ci credono veramente i politici quando dicono che si può lavorare fino a 65 anni? No, dai secondo me non ci credono nemmeno loro!!! Mah... si ... forse se come lavoro fai il loro mestiere !!! Poi, comunque i risultati si vedono....

No! Io sono già sulla via del rimbesuimento e se il decadimento delle mie attività celebrali dovesse mantenere  questo andamento costantemente decrescente, verso i 50 dovrei cominciare ad essere un organismo un poco obsoleto e dall'efficienza discutibile; Magari sarei degno di rispetto, un vulcano di esperienza, ma comunque un po' passato.

L'anziano non dovrebbe essere sfruttato come forza lavoro, non potrebbe mai competere in termini produttivi con un giovane. Lasciamo riposare le persone che già hanno dato e diamo spazio a chi ha ancora energie da spendere.


Mandatemi in pensione !

mercoledì 26 marzo 2014

Occupazione illegittima del posto pubblico

Una collega questa sera è rabbiosa, è stanca di lottare per far funzionare la sua attività. Vuole chiudere,  mollare! E' stufa di spaccarsi la schiena giorno e notte, di sacrificare la vita vita? Macchè !
E' solo demotivata, disillusa.
Oggi si è beccata una multa per occupazione del suolo pubblico. Ha sistemato dei tavolini di fronte alla sua attività senza aver atteso l'autorizzazione da parte delle autorità competenti.

Dunque....  come è chiaro che gli automobilisti milanesi non amano entrare in zona ecopass volutamente senza tagliando attivo per godere di una bella contravvenzione, allo stesso modo la collega probabilmente non ha volutamente infranto la legge solo in cerca di sfrenato divertimento.
Verosimilmente la sua volontà era cercare di lavorare di più. Non conosco la sua situazione ma so che ha aperto da poco ed è sola.

Certo che le leggi DEVONO essere rispettate! Spesso però,  credo che sia sotto gli occhi di tutti, vengono applicate a macchia di leopardo e  questo demotiva. C'è chi ruba, chi elude, chi evade, chi lavora in nero e quasi sempre quelli maggiormente controllati sono paradossalmente quelli in regola.

Vigili, un po' di umanità! Cercate di capire chi avete di fronte, altrimenti rimarranno solo i delinquenti !

martedì 25 marzo 2014

Quando l'improvvisazione improvvisamente mi prende alla sprovvista

Nell'era della globalizzazione pare che la parola d'ordine sia improvvisare.
Sarà la crisi, sarà la poca chiarezza di intenti ma tutti fanno tutto o cercano di farlo improvvisando,  raggiungendo risultati mediocri e cannibalizzando i mercati.

Il principe del "faccio tutto io" è la grande distribuzione che dopo aver sterminato panettieri, salumieri, giornalai ed averci provato con i farmacisti, ha preso persino di mira persino i propri fornitori introducendo i prodotti a marchio.

Man mano che la povertà ha fiorito anche i piccoli hanno tentato di adottare la strategia indicata dalla grande distribuzione. Così quando vado dal fruttivendolo trovo il pane, dal panettiere i salumi, dal salumiere i dolci e dal pasticcere mi faccio fare il sito web.
Il risultato ovviamente è un'impoverimento della professionalità e della qualità della propria specializzazione. Il futuro dei piccoli? Quasi scontato.

Infine chi ha la sfortuna di non avere un'occupazione si arrabatta, si improvvisa nelle più disparate professioni e discipline perchè nessuno è in grado di offrirgli un lavoro.

Come al solito sono convinto che la responsabilità di questa entropia generalizzata arrivi dall'alto, perchè è chiaro che il singolo non può che avere un indole egoista, di autoconservazione. Le regole mancano e quando ci sono prendono la forma di burocrazia giurassica.

Abbiamo bisognio di essere governati, guidati, per lavorare all'unisono per risollevare il Paese.

Improvvisare improvvisamente non sembra una soluzione.

lunedì 24 marzo 2014

Estratto del Primo capitolo di un libro che mai finirò !


LA FANTASIA
Svegliarsi di notte con un'idea in testa e non avere la capacità di astenersi dall'alzarsi dal letto e darle forma nero su bianco, potrebbe essere un significativo indicatore  della la vostra produttività intellettuale come della vostra pazzia.

Le buone idee non nascono mai dal caso e crescono e maturano solo in terreni fertili e rigogliosi pronti ad accompagnale nel loro fiorire. 
Il terreno più fertile nel quale le idee prendono forma e si sviluppano si chiama fantasia.

La fantasia è una qualità propria di coloro che non conoscono e che non sono viziati dalla  presunzione di sapere già abbastanza ed hanno ancora vivo e ardente il desiderio di imparare, scoprire, vedere, stupirsi. Con il passare del tempo nostra la fantasia si affievolisce, si spegne soffocata da false certezze, dogmi e consuetudini. In effetti, i tipici portatori di questa magnifica qualità sono i bambini. Loro si, chi più chi meno, sono sempre capaci di sognare.

Modestamente quando ero bambino ero intriso di fantasia, forse anche troppo. Durante la mia frizzante frequentazione della scuola elementare Goffredo Mameli di Milano, contavo una quantità illimitata di balle ai miei compagni di classe che a bocca aperta mi consideravano quasi un super eroe. Ricordo con piacere un appuntamento, dato ad un  amichetto, nel bel mezzo di una notte d’inverno Milanese. Il ritrovo era Piazza Duomo, l'orario mezzanotte, la destinazione.... la Luna! A cavalcioni della mia astronave progettata in classe durante le ore di lezione. 
Il meschino amichetto ricordo che mi bidonò e la mattina seguente gli spiegai che dovetti fare tutto da solo al freddo e con l'impiccio della nebbia.
Reiteravo la storiella periodicamente fino a quando il timore che qualcuno mi rispondesse : “Ma io c’ero! Sei tu che non sei venuto!” mi fece cambiare la trama.

Sempre del rigoglioso periodo, ricordo con molto piacere un’altra esperienza. La mia maestra, Katia Gasparro, amava lasciarmi presentare alcune delle mie invenzioni davanti alla classe, padrone della cattedra. Queste trovate solitamente erano composte da pezzi di Meccano, ereditato da mio nonno, assemblati tra loro ed arricchiti con fili elettrici colorati ed arrotolati a spirale per fare un po’ di scena. 
Una delle molteplici invenzioni la ricordo con chiarezza.  Aveva montato in cima due carrucole rosse e lucide unite da una cinghia di gomma nera,. Sulla parte anteriore era fissato un termometro  analogico munito di lancetta. Si trattava ovviamente di una macchina del tempo che si azionava imprimendo la rotazione  alle carrucole per mezzo di una manovella. La destinazione, ovviamente era impostata dalla lancetta del misuratore di temperatura. L’energia che muoveva i meccanismi dei mie fantasiosi archibugi era la fantasia che la Maestra Katia lasciava scorrere liberamente tra me, l'invenzione e i miei interlocutori misteriosamente silenziosi e complici della magia.

Vorrei avere ancora la stessa energia vitale di allora e riuscire ancora a credere nell'improbabile, facendolo sembrare ai miei occhi un’ovvia certezza che aspetta solo di essere resa nota al resto del mondo. 

La fantasia creativa è poi la scintilla che accende fuochi dai colori e dalle sfumature spesso inattese che rivelano al mondo, grazie alla loro luce, paesaggi e situazioni altrimenti coperte dall'oscurità e dal piattume. La fantasia è l’unico rimedio alla sterilità intellettuale. 

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Pensate che lo smartphone e che continuate a trastullare per tutto il giorno è una testimonianza tangibile del prodotto di  infinite manifestazioni di pensieri fantastici e creativi. Gli elettroni,  tolti dal  movimento entropico e senza senso canalizzati in circuiti elettrici, danno vita a impulsi digitali che acquistano  un significato all’interno dell’informazione primordiale: il bit. Tutto questo è concentrato naturalmente in un contenitore dal design funzionale ed accattivante frutto dello studio di artisti  del design.  

Luminari della fisica e scienziati dell’ultimo cinquantennio sarebbero fieri di avervi messo nella condizione di poter trasmettere  al vostro partner romantiche  stringhe di caratteri digitali inviati   su protocollo Global System for Mobile Communications ( GSM ) e per mezzo di  complicatissime infrastrutture di telecomunicazione.

“TAT Xò TDP, KE ZZZ !  HAGN”

Ancor più che fantastico, mitico!

Bisognerebbe soffermarsi un po’ di più a riflettere su cosa si sta trastullando… eh.. eh…eh… cerchiamo  di non fantasticare troppo che andiamo fuori tema!

Insomma la fantasia è il presupposto perché le idee possano venire alla luce, mi pare ormai chiaro.

Purtroppo capita e credo sia normale che con il tempo  perdiamo la capacità di sognare. Ci sediamo, ci scoraggiamo, lasciamo che siano fattori esterni a stimolare e soddisfare i nostri cervello. E’ un po’ come se facessimo della ginnastica passiva. Ci lasciamo muovere e ammettiamolo anche un po’ rincoglionire da trasmissioni televisive, modi di vivere, e tendenze che non fanno altro assopire la nostra individualità e soffocare la nostra fantasia. Diventiamo apatici senza più voglia di guidare realmente la nostra vita ed i nostri pensieri forse per la paura di non essere accettati.

Già, perché quando un impulso di fantasia creativa ci suggerisce un’idea, la prima cosa a cui pensiamo è come verrà giudicata e come si rapporta al contesto sociale nel quale viviamo. Se esiste la probabilità, anche remota, che possa non piacere a chi ci sta intorno, ecco che la nostra idea viene repressa, perché prevale la ricerca dell’accettazione e la stupida convinzione che gli altri siano più bravi di noi; ovvio sintomo della nostra insicurezza.   Si, la paura di essere giudicati , secondo me,  è decisamente uno dei freni principali della  fantasia. 

Vi è mai capitato di raccontare una vostra pazza idea a qualche amico o conoscente? Vi hanno mai squadrati come se foste dei folli, ingenui o presumibilmente un po’ fumati? Beh… a me è capitato, più e più volte. Talvolta, però, se soffermate l’attenzione  su quello sguardo, rischierete di scorgere anche sentimenti di invidia ed il desiderio che non riusciate a raggiungere il vostro obiettivo! Fidatevi prima di tutto di voi stessi, lasciate spazio alla fantasia, razionalizzate le vostre idee senza reprimerle in alcun modo e trasformatele in un progetto concreto. Pensateci, ripensateci in modo oggettivo e se siete ancora convinti che la vostra idea possa realmente funzionare, non ascoltate nessuno, portatela avanti!

Il mondo è così perché lo abbiamo costruito così, non c’è giusto o sbagliato non c’è limite.
La società è una tela dipinta in migliaia di anni sulla quale avete il privilegio, il diritto ma anche il dovere, di lasciare la vostra pennellata andando a completare  un quadro in continua evoluzione. 
E chi se ne frega che stile c’è a fianco alla vostro tratto, tanto se siete accostati ad un  Caravaggio sarebbe inutile cercare di imitarlo. Lasciate piuttosto spazio alla Vostro  stile ed alla vostra creatività!

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Fantasticare quindi fa bene, anzi abbiamo teorizzato essere essenziale al proliferare di idee di valore, ma una volta giunti alla conclusione  che la nostra idea è veramente fica, dobbiamo necessariamente cominciare  riflettere su come calarla in un contesto pratico.
E’ in questo momento  che dobbiamo tirare fuori gli attributi perché scendendo nella pratica ci si sconta irrimediabilmente con vincoli, costrizioni, limiti  e difficoltà che dobbiamo saper affrontare.
In questa fase ci troviamo come innanzi ad un bivio, in prossimità del quale la maggior parte delle persone prendono la strada della rinuncia.

La fantasia è un sentimento che per definizione  non va d’accordo  con limiti e costrizioni ed è facile che questi fattori portino ad un suo  smorzamento tale da farvi passare la poesia inducendovi alla rinuncia.
Attenzione, non c’è nulla di male,  anche perché non è detto che ogni idea sia veramente quella buona o quella vincente. L’importante è non scoraggiarvi e tenere sempre allenato questo rigoglioso sentimento creativo.

Se invece, di fronte al bivio, avete scelto la strada degli impavidi le possibilità sono due.

Potreste essere dei pazzi scatenati privi di senno, incoscienti di quanto  state facendo e dove state andando realmente. In questo caso, non preoccupatevi, un muro  duro duro presto vi fermerà e spero sinceramente per voi che non vi faccia troppo male.

Se siete ben coscienti della strada che andrete  a percorrere e delle fatiche che vi aspettano allora potrebbe essere una strada in discesa perché la consapevolezza di intenti unita alla fantasia trasforma i sogni in realtà.

domenica 9 marzo 2014

Un domandone Geniale

Non è che mi piaccia molto parlare di politica e non  è certo questo il contesto migliore per farlo, ma non posso esimermi dal dovere morale di dire la mia!

Prendetela come fosse una ricetta, una dritta su come dare sapore a ciò che non sa più di nulla, anzi sa un po' di marcio.

I cari amici di Sky TG24 che una volta ricordo sapevano fare informazione, oggi hanno proposto questo interessantissimo ed intelligente quesito :"Meglio dare priorità al taglio delle tasse per le imprese o per i lavoratori?"

Non mi pare strano constatare una stracciante vittoria dell'opzione lavoratori.
La domanda, oltre che ad essere piuttosto stupida risulta anche poco significativa, poichè appare piuttosto chiaro che la proporzione numerica imprenditore/lavoratore non è certo equilibrata. Ma infondo chissssenefrega! Il quizzone ha un sapore di semplice mezzuccio per divertire il pubblico piuttosto che un utile sondaggio.

Ciò che però mi fa realmente infervorare, non è tanto la bassa qualità del servizio di informazione, quanto la cecità tutta italiana in merito alla posizione dei lavoratori.

Dirò la mia, risulterò antipatico ma sono certo che qualunque lettore in cuor suo si renderà conto che la mia versione è una verità, scomoda e antipatica e difficile da accettare, come tante verità.

Il dipendente non paga tasse. Quando contratta il suo stipendio con il datore di lavoro guarda quanti soldini gli arriveranno in tasca. Guarda l'importo della busta paga a fine mese. Chiede se è prevista la tredicesima, la quattordicesima e se sono inclusi i buoni pasto. Il dipendente non paga le tasse.
Tutti sappiamo che le aziende come sostituto di imposta pensano per conto del dipendente ad ottemperare ad ogni onere di natura tributaria, previdenziale ed assicurativa. A pagare le tasse sono le aziende per conto del dipendente.
Sarebbe divertente vedere quante tasse verrebbero versate se il lordo dello stipendio fosse dato per intero al lavoratore. In questo caso sarebbe giustificata la protesta, la lamentela sulle troppe tasse.
Domani proverò a chiedere al primo dipendente che incontro quali e quante tasse paga che gli vengono trattenute in busta paga :-)

Sia chiaro che non ce l'ho assolutamente con "il dipendente". Massimo ed assoluto rispetto per  qualunque lavoratore. Senza di lui l'impresa non esisterebbe e non potrebbe funzionare. Sto facendo solo un ragionamento sulla consapevolezza, solo per non ridurre sempre tutto a chiacchiere da bar ( o da sky TG24 )

In questo paese le aziende andrebbero rispettate un po' di più, perchè sono il vero ma soprattutto l'unico motore che tiene in moto questo paese. Dovremmo prendere più coscienza di un meccanismo tanto semplice quanto evidentemente oscuro. Man mano che le aziende chiuderanno il lavoro verrà sempre più a mancare. Sono le imprese a generare e mantenere i posti di lavoro.

Lo stato dovrebbe funzionare da garante tra le parti e tutelare gli interessi dell'una e dell'altra  perchè elementi essenziali e complementari del sistema produttivo.  Lo stato dovrebbe innanzitutto tutelare le imprese perchè FONTE primaria di ricchezza e di lavoro e contestualmente garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori e più in generale i diritti fondamentali di ogni cittadino.

Questo non sta succedendo e giornalmente ci farciscono con notizie da soap opera lasciando cadere il paese nel baratro. Speriamo di toccare presto il fondo.


martedì 18 febbraio 2014

Un mondo a colori

Quando si parla di additivi alimentari nel mio mestiere è sempre una cosa tristemente comica.
Entra una ragazza, ordina una tortina per 6 persone. Piccola per i nostri canoni. Una scatoletta, bianca con un bel nastro "glicine slavato". Una fossetta si fa breccia nella mia fronte ed il mio sguardo si fa irrimediabilmente interrogativo. Non è nemmeno stagione di fioriture... non posso neanche portarmi in laboratorio un ramo di glicine.
Entra una ragazza, ordina una tortina per 6 persone. Piccola per i nostri canoni. Una scatoletta, bianca con un bel nastro "BIANCO". Una fossetta si fa breccia nella mia fronte ed il mio sguardo si fa irrimediabilmente interrogativo.
IO :"Ma la vuoi tutta bianca ? "
LEI:"Certo, i coloranti sono cancerogeni"
Intanto si trincava una granita alla menta, verde smeraldo.
Dai... i coloranti alimentari sono largamente utilizzati in ambito alimentare, non solo nelle torte decorate.
Esiste un ente europeo ( EFSA - Autorità europea per la sicurezza alimentare ) che ha il compito studiare e valutare i rischi relativi alla sicurezza degli alimenti.  Qualunque additivo è sottoposto al giudizio indipendente di questo organismo scientifico. Sulle nostre tavole arrivano alimenti certamente sicuri.

Una cliente, qualche tempo fa mi ha chiesto informazioni sulla nostra pasta di zucchero chiedendomi se contenesse grassi idogenati, domanda più che lecita poichè questi sono ritenuti dannosi per la salute. La nostra pasta di zucchero non ne contiene.
I grassi idrogenati nascono dall'esigenza di sostituire grassi saturi di origine animale in alcune preparazioni, come il burro,  con grassi di origine vegetale che irrancidiscono meno facilmente. Le merendine tipicamente utilizzano grassi di origine vegetale grazie ai quali si conservano più a lungo. I grassi vegetali solitamente non sono solidi. Il processo di idrogenazione cioè all’addizione di atomi di idrogeno li rende solidi e fisicamente equivalenti ai cugini grassi saturi.
I malfamati grassi idrogenati, poco consoni ad essere presentati sul mercato, sono stati allora sostituiti da altre tipologie di grassi vegetali che grazie a processi chimici alternativi vengono resi solidi e quindi sostituibili al burro nella preparazione dolciarie.

Detto ciò..... e constatato che sono legittime e motivate tutte le precauzioni e le più che lecite richieste di informazioni...

Invito a visitare il sito dell' efsa ( http://www.efsa.europa.eu/it/ ) facilmente consultabile e molto interessante.

Invito ad usare il buon senso, perchè piuttosto di preoccuparsi di coloranti e grassi idrogenati bisognerebbe prima chiedersi se il nostro regime alimentare è corretto. Già,  perché sul burro non c'è scritto.... ma "IL BURRO UCCIDE". Nessuno te lo dice, ma miete migliaia di vittime provocando serie e mortali malattie cardiovascolari. Sul sedano non c'è scritto che fa bene ma tutti sappiamo che la verdura è un elemento essenziale e un toccasana della nostra alimentazione. La domenica, quando mi farcisco le arterie di grassi da Mc Donald's vedo un tante mamme e tanti papa che come me non si chiedono se ciò che stanno dando da mangiare ai loro bimbi è dannoso per la loro salute.

Allora un po' di buon senso e di coerenza, non preoccupiamoci di una improbabile tossicità di un colorante quando siamo di fronte ad una ben più palese e comprovata estrema pericolosità di una cattiva alimentazione.


In fatto di alimentazione dovremmo essere un filo più realisti, quindi si ai coloranti e no a diete squilibrate ricche di grassi e zuccheri... poi ci occuperemo del resto!

domenica 9 febbraio 2014

Una giornata ricca di sfumature


Oggi ho passato una domenica molto carina in compagnia di persone piacevoli. Mi sono intrufolato ad un corso che che mi ero permesso di consigliare. Sono andato da Laura Saporiti a rubare un po' di segreti sulla pittura e sull'utilizzo dei colori su lastre di pasta di zucchero.

Il corso era ospitato BeSweet "il laboratorio delle delizie "di Parma dove la mitica Francesca ci ha accolto in un ambiente molto grazioso e confortevole. 

Realizzato da Marco Pisani scopiazzando da Laura Saporiti

Abbiamo dipinto, abbiamo scherzato, abbiamo riso. Una bella giornata, veramente!
Difficilmente utilizzerò le tecniche con le quali Laura in modo così originale riesce a distinguersi dai tanti. Ho certamente imparato qualcosa di nuovo, sperimentato tecniche a me sconosciute, ma soprattutto è stato bello conoscere una persona così solare e trasparente. Laura è esattamente come te la immagini guardando i suoi lavori : fresca, sincera ed innovativa.

Da non dimenticare infine i maccheroni che Francesca ha generosamente dispensato in pausa, solo per quelli l'appuntamento ha guadagnato cento punti.

Insomma una bella giornata in compagnia di amici a divertirsi,  giocare a fare gli artisti e mangiare pastasciutta!

Bella domenica, da replicare!






mercoledì 29 gennaio 2014

EQUI... un bel paio di bignè

Oggi ho avuto il piacere di pagare la multa di cui al post precedente. ( http://blog.torte.it/2014/01/consegna-domicilio-o-quasi.html )

Chi mi conosce lo sa, non sono un tipo particolarmente preciso. Sicchè la multa appioppatami da Robocop sono riuscito a pagarla in ritardo, Ai 150 € già pagati per una consegna di una torta mal riuscita, durante una serata nella quale invece di cercare di alzare il PIL, avrei dovuto starmene a casa a cazzeggiare, si sono aggiunti altri 250 €, perchè se sei un delinquente è giusto che paghi!

Ma non voglio parlare di questa ovvia e disdicevole ingiustiza, vi voglio raccontare della mia esperienza con Equitalia.

Siamo arrivati io e la mia fida Elena, nella filiale di Equitalia di Corsico.
Il posto è cupo, sa un po' di ufficio postale. Però c'è uno stralcio di modernità: possiamo prendere i bigliettini numerati. Al terminale le quattro scelte : CASSA, DILAZIONI, CONTO FISCALE, INFORMAZIONI.

Scelgo informazioni, mica scemo.

Intorno a me, gente comune. Seria e silenziosa.

BIIIIIPPPPPP  54C !!!!

Una signora avanza verso lo sportello. Timidamente e a bassa voce formula la sua richiesta che dato l'ambiente piccolo tutti potevano ascoltare bene.
L'impiegato risponde dicendo :"Non si sente!!!"
Certo che non si sente.... è chiuso a chiave dietro un vetro antisfondamento senza microfono. Così la signora si spoglia davanti al pubblico raccontando al mondo i fattacci suoi.
"Vorrei chiedere la dilazione di questa cartella esattoriale."
"Bla... bla... bla...."

"sono 22.000 € "
"Bla... bla... bla...."
"ma rischio di perdere la casa?"
"Bla... bla... bla...."
"non so signora, mi pare che la prima casa non glie la tolgono, ma è meglio se si rivolge ad un avvocato"
"Bla... bla... bla...."

Eppure mi sembra una brava signora, potrebbe essere mia mamma. Invece è evidentemente una delinquente. Un evasore!


Un signore allo sportello a fianco, stessa storia :

"Bla... bla... bla...."
"Il commercialista ha fatto un bel casino"
"Bla... bla... bla...."
"Sono 17.000 € di inps, ma c'è anche l'IVA"
"No signore, quella è a parte!"
"Bla... bla... bla...."


Guardo in faccia la gente che mi circonda. Ho un nodo allo stomaco. E' gente come me. E' brava gente si vede.

I pensieri scorrono, mi viene in mente il venditore che settimanalmente viene a trovarmi, brava persona, che mensilmente paga 600 € alla agenzia delle entrate perchè ha dilazionato una cartella esattoriale da 18.000 €,  frutto di una presa di posizione che nel lontano 2000 ha portato il venditore a rifiutare il pagamento di una contestazione dell'agenzia delle entrate su un reddito presunto dell'equivalente di 2.500 €.
Non posso mettere la mano sul fuoco,  non so quanto ci sia di vero nella sua versione della storia, ma mi sembra una brava persona. Di certo lavora seriamente.

I pensieri continuano a prendere il sopravvento su di me. Mi immedesimo nei malcapitati.
Poi penso ad un evasore certo. Il bar di Milano dove spesso prendo il caffè batte scontrini solo quando capita, quasi mai!Evidentemente non si adegua agli studi di settore.
Lui è un evasore, su questo non ho dubbi. Gli organismi di controllo la sanno e a tempo debito presenteranno un conto carissimo. E' inevitabile.

"Secondo i nostri calcoli.... in base a ...... bla... bla...bla.... lei ha evaso il fisco per......."

Quel che è giusto è giusto! Noi in pasticceria battiamo scontrini per qualunque cosa, ci mancherebbe!

Però lo guardo, non ha nulla. Non è ricco! Ha due dipendenti, una ex moglie che mantiene e una figlia. Non credo faccia una vita da nababbo.
E' chiaro che sbaglia. Non giustifico l'evasione. Ma che alternative ha?
Un agiato dipendente o imprenditore potrebbe benissimo rispondermi :" Beh... che chiuda!"
E poi? Che fa a 45 e passa anni?
Ribadisco, non lo giustifico. Ma mi sembra di vederlo qui a fianco a me, da Equitalia con una a cartella da 30.000 € da dilazionare.
Se la merita? Secondo me, comunque no! Perchè per un dipendente c'è una cassa integrazione e per questa persona c'è solo l'ombra di una cartella esattoriale che gli cambierà la vita?

Ho questa strana convinzione che se sei un gran lavoratore, se sei una brava persona e se non hai mai fatto male a nessuno certe cose proprio non le meriti.

Secondo me questi meccanismi sono completamente fuori controllo, al di là del buon senso, mietono vite senza guardarle in faccia, senza capire se sono vittime o ladri.

Eppure ai miei occhi è lampante, il nuovo business sono le multe, le sanzioni amministrative.
L'ecopass o Area C di Milano è una testimonianza palese. E' una voce di bilancio importante tanto quanto quella delle multe da riscuotere.

Caro Pisapia, a mio parere dovresti farle sparire queste voci di bilancio e dalla tua coscienza. La multa dovrebbe servire esclusivamente  a dissuadere dall'infrangere la legge, educare al rispetto delle regole.

Vuoi che uno come me non si dimentichi di grattare il cazzutissimo tagliando dell'Area C ? Non volevo fare il furbone e non pagare l'accesso al centro della MIA città. Ma non potresti mandarmi il conto a casa di 5 € più eventuali more? No! Ti do una bella multa da 70 €. Sindaco : Va a ciapà i ratt!!!

Ecco, la sensazione in Equitalia era proprio questa. Quella di una usurpazione forzata e meschina nei confronti di persone che non meritano il trattamento che il loro Stato gli sta riservando. Persone che nel tempo,  non riconosceranno più le istituzioni espressione della democrazia, espressione di se stessi.


Ho la nausea.... e non rileggo.

Così non va!!!



Consegna a domicilio... o quasi !

Sabato sera, ore 21.00.
In preda agli spasmi da chiusura attività siamo in procinto di consegnare l'ultima torta. Piazza Minniti....

La fedelissima signorina del navigatore mi indica la meta con la solita devozione asettica.  A metri 100 dalla destinazione, mi accorgo che l'appena menzionata signorina tenta di farmi entrare in una via contro senso. Sono certo che ben sapete cosa significhi ribellarsi al navigatore convito delle sue idee.
La signorina elettronica satellitare in fondo è come ogni altra signorina... quando è convinta di una cosa è meglio non intentare discussioni...

Guardo la via, è chiusa al traffico per lavaggio strade post mercato...  mio avvicino guardingo, mancano 70' metri, mi decido entro. Pian pianino svicolo sul marciapiede di sinistra. Dopo 20 metri...da... daaaa.... POLIZIA MUNICIPALE!

Un prode paladino difensore della giustizia, impone la discesa del cristallo della sua vettura e con voce motivata e alquanto entusiasta mi dice :" Sa cosa faccio adesso? Le faccio una bella contravvenzione e le tolgo un po' di punti dalla patente ".

E' sempre un piacere incontrare qualcuno che ama il suo lavoro a tal punto di farlo con il sorriso.

Provo a rispondere : " Guardi, sto consegnando una torta,  la destinaziomne è a 80 metri, il navigatore mi ha abbandonato". Intanto la signorina Garmin taceva... mesta traditrice.

Il prode ROBOCOP, del quale fornirò certamente la matricola,  ben sà che la legge è uguale per tutti. Nessuna eccezione. : "COSA PENSAVA DI FARE????"

Io : "Guardi, stiamo lavorando tutti e due, non mi diverte entrare contromano nelle vie cittadine"
TANGO : " Ha qualche problema?  "

Io : "Senta, facciamo così, faccia il suo lavoro, io farò il mio. NON VOGLIO FARE POLEMICA..."

RAMBO :" Mi segua, subito"

Lo seguo... patente... libretto.... comincio un po' a incazzarmi. Ma guarda un po' che cz di modi. Fossi un terrorista... fossi un pirata della strada...  fossi entrato a 100 km/h... sono entrato pian piano... mi incazzo ! Ho deciso...POLEMICA SIA!

Mi dirigo verso il prode paladino difensore della giustriza e sostenitore assiduo dei finaziamenti non ufficialmente  pianificati al comune. Mi incazzo ancora di più pensando a tutte le multe che prendo girando Milano, ecopass, divieti di accesso poco chiari e noti solo ai Più. Possibile che in paese civile come il nostro le multe siano diventate uno strumento ufficioso per finanziare le casse comunali ? Possibile che l'approccio non sia quello di prevenire ma di perseguire? Possibile che chi ci dovrebbe difendere riesce a spaventarci? Possibile diventare nemici di noi stessi?

Io :" Comunque ribadisco, stavo lavorando e non era certo una manovra fatta in malafede... "
Vengo interrotto da WONDER WOMAN la collega del paladino della giustiza. : "MA LEI, NON AVEVA DETTO CHE NON VOLEVA FARE POLEMICA...? "

io. " Si, ma poi mi sono girati i c... al pensiero di regalarvi i MIEI soldi in un modo così vergognoso"

La ragazza che occupa un posto...quasi due, in polizia municipale grazie probabilmente alle quote rosa  impone la sua personalità ( perdonate signore femministe, ma sono convinto che le quote rosa siano solo avvilenti per la donna ) . BATMAN irrompe! Esce dalla vettura. "BENE, BENE, LEI DUNQUE VUOLE PASSQARE DAL CIVILE AL PENALE..." e mettendosi il suop super cappello bianco fiammante si allunga verso l'ifinito e oltre....

Interviene infine mia moglie, che tornata dalla consegna conclusa a piedi, mi calma.

Salutiamo "LA COSA e L'UOMO GHIACCIO"  : "Grazie mille e buon lavoro, divertitevi ! "

Consci dell'inutilità assoluta della nostra ironia, con 150 euro ( no... dico... non sono mica briciole )  e 4 punti in meno sulla patente ce ne andiamo. ringraziando i nostri Paladini che se invece di far multe a poveracci come noi in difficoltà con la strada, badassero più alla sicurezza dei cittadini, sono certo farebbero il vero interesse per la nostra città.

Dormi tranquillo,  SUPERMAN tu stai dalla parte giusta.

martedì 7 gennaio 2014

Il sapore della sconfitta

Il sapore della sconfitta è amaro, persistente difficile da ignorare.  Oggi abbiamo perso!
Abbiamo gareggiato per guadagnarci un posto nella finale della "Coppa Italia del cake design" e siamo stati esclusi.

Leda e il Cigno - Marco PisaniQueste situazioni sono sempre singolari perché i giudizi sono forzatamente soggettivi e polemiche e rancori spesso diventano co-protagonisti della competizione.

Dal canto nostro, eravamo convinti di meritare un posto in finale, ma probabilmente lo erano come noi, molti altri partecipanti esclusi. Una cosa è certa, di torte più belle della nostra tra i finalisti ce ne sono e se il nostro lavoro fosse stato palesemente superiore saremmo di certo in finale.

In ogni caso quel sapore amaro e persistente risveglia anche i sensi, l'agonismo, la voglia di rivalsa. E allora ben vengano le sconfitte quando contribuiscono a stimolarci, a formarci, a misurarci con gli altri e con noi stessi.
Il confronto porta sempre una crescita individuale e sono personalmente soddisfatto di questo tentativo apparentemente fallito perchè mi ha concesso di conoscere persone e situzioni nuove ed interessanti.  AMEN


Con il fine ultimo di far venire le lacrime a qualcuno ed aggiungere un tono lievemente malinconico, se non fosse bastato il paragrafo precedente, ringrazio Alan Roncon, Pasticcere, collega e amico che mi ha accompagnato in questa breve ma intensa e concitata avventura. Ringrazio Valentina, la mia personal trainer celebrale. Ringrazio le autorevoli voci che pubblicamente e privatamente hanno cercato amorevolmente di supportarmi o hanno espresso un dissenso sui giudizi della giuria che mi ha ovviamente lusingato.

Ringrazio Silvia che ad un certo punto, giusto in tempo,  mi ha fato notare che ciò che stavo facendo era fuori tema.

Ringrazio Elena, la mia compagna, che ha saputo stimolarmi quando in un momento difficile stavo per rinunciare e che mi ha sopportato nelle mie esperienze creative.


Insomma, grazie a tutti perché anche se abbiamo perso ci siamo diverti.



Comunque ci si vede il prossimo anno!